“Per un mondo all’altezza dei nostri Figli” - Percorsi reali di sviluppo eco-sostenibile
Oggi nei Paesi sviluppati esiste ed è chiaramente percepito un problema generale relativo alla qualità della vita, sempre più compromessa. Tutte le attività dell’uomo, che pure hanno recato indubbi benefici pratici e comodità che utilizziamo tutti i giorni (automobile, elettrodomestici, computer, web, etc.) derivano da un’espansione delle attività produttive che avviene oggi in modo sempre più incontrollabile, traducendosi purtroppo in un forte carico sull’ambiente e mettendo a rischio la nostra qualità della vita . A inquinare non sono soltanto le attività industriali ma anche le attività agricole, soprattutto quando si considera l’attuale agricoltura industriale di tipo intensivo.
Questo modello produttivo può essere applicato su grandi aziende di oltre 100 Ha, meno proficuamente in aree collinari, come in Italia, dove la superficie agricola media per addetto è di solo 2.000 m2. L’agricoltura intensiva e industriale non è sempre sinonimo di qualità e spesso l’impatto ambientale di queste aziende diventa problematico, se non viene gestito con accuratezza, attenzione e lungimiranza, pensando alle generazioni future.
Esperienze alternative in campo agricolo e produttivo che sovente adottano sistemi più sostenibili di produzione, molto spesso legate al territorio di cui sono espressione, stentano ad affermarsi e a proporsi come modelli alternativi vittime di logiche di mercato estremamente vincolanti e proibitive. Moltissimi dei nostri attuali e virtuosi produttori agricoli, artigiani, aziende familiari, ristoratori, etc. devono confrontarsi ogni giorno con il modello commerciale della Grande Distribuzione Organizzata ( GDO),le cui regole, non sempre coincidono con le esigenze delle piccole produzioni locali. Costoro hanno bisogno non solo di un sostegno morale al loro modo di produrre, ma di sentirsi parte di un meccanismo organizzato più visibile commercialmente, che operi secondo una strategia condivisa e socialmente finalizzata.
Si può creare un modello di sviluppo sostenibile con l’ambiente e coerente con la qualità della vita nel nostro paese, che parta dalla nostra cultura e tradizione e sia proiettato nel futuro?
Si possono realizzare progetti di sviluppo agro-industriali e commerciali, finalizzati a ottenere e vendere derrate e prodotti finiti di alto livello salutistico, in perfetta armonia con il territorio e capaci di garantire un futuro anche socialmente sostenibile alle comunità rurali dai quali provengono.
Individuare un percorso per la risposta a questi interrogativo rappresenta lo scopo di questo primo Forum di Norcia. Vogliamo insieme creare un modello produttivo capace di migliorare la qualità della nostra vita, che sia riproducibile in diverse aree d’Italia e d’Europa. Scienziati, piccoli produttori agricoli, aziende agro-alimentari, grandi Chef ed operatori sociali, tutti insieme a lavoro a Norcia, nel cuore dell’Umbria, per confrontarsi e gettare le basi per costruire insieme progetti di comparto per lo sviluppo sostenibile del territorio e per qualificare le produzioni tipiche locali. Si cercheranno le basi per nuove sinergie intelligenti fra produttori agricoli e aziende di trasformazione e distribuzione e fra settori produttivi diversi della stessa filiera, che normalmente non trovano occasione di dialogare e sviluppare collaborazioni proficue. I consumatori sensibili al tema dell’alimentazione, del mangiar bene, della salute e dell’ambiente troveranno risposte, informazioni ed approfondimenti che li aiuteranno a fare scelte più consapevoli.L’evento, che avrà cadenza annuale, vuole costituire un cantiere aperto dedicato alla costruzione di un modello di sviluppo migliore nei temi dell’agroalimentare, della salute, della sostenibilità ambientale e del buon mangiare.